notiziario delle 11.51.......teotv
Berlusconi grida allo scandalo e paventa brogli: "Nessuno può ancora dire di aver vinto. Non esiteremo a riconoscere la vittoria avversaria ma solo dopo aver verificato i voti". Troppe schede contestate. A dir la verità i voti incerti sono meno di uno per seggio. Sono 70.000 tra Camera e Senato e visto che le sezioni erano 60 mila per Montecitorio e 59 mila per Palazzo Madama, la divisione è presto fatta. E poi di quei 70.000, 27.000 riguardano il Senato dove i seggi vengono aggiudicati a livello regionale (venti circoscrizioni) e in nessuna di queste un migliaio di voti potrebbero bastare a cambiare le cose. Il risultato a favore dell'Unione, per il Senato, dipende soprattutto dal voto all'estero. Di tutto il monte voti contestati, restano quindi solo le schede da aggiudicare per la Camera. Forza Italia, sul punto, è scatenata. Sul sito ufficiale del partito è stato fondata addirittura una casella intitolata ricontiamo. com dove i fedelissimi che credono nel pasticcio elettorale possono scambiarsi opinioni e ingiuriare i rivali. Sono stati così tanti i visitatori di quel sito che il server è crollato. "Al momento dell'oscuramento - è scritto sulla home page di Forza Italia - erano già arrivate 30.000 adesioni all'iniziativa". Berlusconi ha parlato di "situazioni oscure" e ha invitato i rappresentanti di lista "forzisti" a contare "tutte le schede a una a una". Noi abbiamo abbiamo provato a curiosare nelle tabelle elettorali pubblicate dai comuni sui loro siti internet e con la calcolatrice alla mano abbiamo fatto due conti. Dunque: i voti contestati, tra Camera e Senato, sono 70.000: 43.000 alla Camera, il resto nell'altro ramo del Parlamento. Prendiamo in esame la votazione alla Camera: oggi lo scarto è di poco meno di 25.000 voti - 24 mila e 204 per l'esattezza - e di certo 43.000 voti in più o in meno ad una coalizione potrebbero davvero fare la differenza. Ma quelle schede contestate sono tutte di Forza Italia?
Senza nulla togliere alle dichiarazioni del senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti che grida "all'esproprio dei voti", a Milano, città di non poco peso nella bilancia dei votanti, le schede contestate alla Casa delle Libertà sono un terzo rispetto a quelle non assegnate all'Unione: 30 contro 109. E non è l'unico caso. A Napoli, anche se i numeri sono decisamente più piccoli, su 9 schede in forse, due terzi, sono contestate all'Unione ed un terzo alla casa delle Libertà. E dove la Casa delle Libertà ha più voti contestati che all'Unione, come capita a Torino, la differenza resta contenuta in cifre minuscole: 21 voti da assegnare al centrodestra; 13 al centrosinistra. Le verifiche legali dei voti contestati è iniziata stamane. C'è chi dice che finirà venerdì, ma non è escluso che il verdetto giunga prima, molto prima. A lavorare ci sono cento giudici divisi in venti uffici, tre magistrati per ogni regione. Riprendiamo in mano la calcolatrice: 70.000 voti contestati diviso 20, tante sono le commissioni elettoriali, uguale 3.500 voti, più o meno il numero di elettori di tre seggi. Non è un grosso lavoro per un collegio di tre magistrati. Sommando Camera e Senato, i voti contestati a Roma sono 190; a Genova 68; 71 a Torino, meno di 300 a Milano, 295; 33 a Firenze, 91 a Bari, 16 a Venezia. Questi sono i numeri.
Senza nulla togliere alle dichiarazioni del senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti che grida "all'esproprio dei voti", a Milano, città di non poco peso nella bilancia dei votanti, le schede contestate alla Casa delle Libertà sono un terzo rispetto a quelle non assegnate all'Unione: 30 contro 109. E non è l'unico caso. A Napoli, anche se i numeri sono decisamente più piccoli, su 9 schede in forse, due terzi, sono contestate all'Unione ed un terzo alla casa delle Libertà. E dove la Casa delle Libertà ha più voti contestati che all'Unione, come capita a Torino, la differenza resta contenuta in cifre minuscole: 21 voti da assegnare al centrodestra; 13 al centrosinistra. Le verifiche legali dei voti contestati è iniziata stamane. C'è chi dice che finirà venerdì, ma non è escluso che il verdetto giunga prima, molto prima. A lavorare ci sono cento giudici divisi in venti uffici, tre magistrati per ogni regione. Riprendiamo in mano la calcolatrice: 70.000 voti contestati diviso 20, tante sono le commissioni elettoriali, uguale 3.500 voti, più o meno il numero di elettori di tre seggi. Non è un grosso lavoro per un collegio di tre magistrati. Sommando Camera e Senato, i voti contestati a Roma sono 190; a Genova 68; 71 a Torino, meno di 300 a Milano, 295; 33 a Firenze, 91 a Bari, 16 a Venezia. Questi sono i numeri.
1 Comments:
Mi fa piacere che qualcuno abbia sollevato il problema elezioni ... bravo Teo ... l'ennesima dimostrazione che sono dei piangerotti? ... speriamo che l'Unione regga ...
tanti baci a tutto il blog :-)
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